La statua rappresenta il cosiddetto "Cavaspino", un giovanetto seduto che si toglie una spina dal piede. L'opera si dice fosse stata recuperata nel 1566 sul colle Palatino a Roma, durante gli scavi finanziati dal cardinale Ippolito II d'Este. Ritenuta a lungo una copia rinascimentale dello Spinario Capitolino, è piuttosto recente la sua attribuzione al I sec. a.C., come una delle più felici copie romane di un modello ellenistico elaborato nel II secolo a.C. Tale interpretazione è però ad oggi ancora fortemente discussa.