Heiliger Albert der Karmelit

Position Messina, Chiesa del Carmine
Künstler
Polidoro da Caravaggio (Polidoro Caldara)
um 1492 Caravaggio - 1543 Messina
Heiliger Albert der Karmelit
Polidoro da Caravaggio (Polidoro Caldara) (1532–1543), Heiliger Albert der Karmelit, Messina, Chiesa del Carmine, jetzt Turin, Galleria Sabauda, Saal 11, 1530–1535, Bild 1/2
Polidoro da Caravaggio (Polidoro Caldara) (1532–1543), Heiliger Albert der Karmelit, Messina, Chiesa del Carmine, jetzt Turin, Galleria Sabauda, Saal 11, 1530–1535, Bild 1/2
Polidoro da Caravaggio (Polidoro Caldara) (1532–1543), Heiliger Albert der Karmelit, Messina, Chiesa del Carmine, jetzt Turin, Galleria Sabauda, Saal 11, 1530–1535, Bild 2/2

The painting has been identified as one of the side compartments of a polyptych, together with a painting of Sant'Angelo Carmelitano that is part of a private collection, created by Polidoro da Caravaggio for the church of Carmine di Messina and dismantled after the earthquake of 1783. The work, dateable to the early 1530s, is one of the masterpieces the artist did after his training with Raphael in Rome, and it is a rare and significant testimony to Caravaggio's later work in Southern Italy in the years between the Reformation and the Counter-Reformation, with his original interpretations of devotional painting. It is a powerful image, characterised by a marked deviation in proportions between the saint rising in the foreground as he tramples on Lust and the ancient ruins outlined in the background. The painting was purchased by the State in 1957 and was then transferred to canvas for conservation purposes.

Il dipinto è stato identificato, insieme con un Sant'Angelo Carmelitano oggi in collezione privata, come uno degli scomparti laterali di un polittico eseguito da Polidoro da Caravaggio per la chiesa del Carmine di Messina e smembrato dopo il terremoto del 1783. L'opera, datata ai primi anni trenta del Cinquecento, si annovera tra i capolavori dell'artista successivi alla sua formazione a contatto con Raffaello a Roma ed è una rara e significativa testimonianza della sua attività matura in Italia meridionale, quando Polidoro si fa interprete di una riflessione originale sulla pittura di devozione negli anni a cavallo tra Riforma e Controriforma. Si tratta di un'immagine potente, caratterizzata dal marcato scarto proporzionale fra il santo che si erge in primo piano mentre calpesta la Lussuria e le rovine antiche delineate sullo sfondo. Il dipinto fu acquistato dallo Stato nel 1957 e venne poi trasportato da tavola su tela per ragioni di conservazione.

Turin, Galleria Sabauda, Saal 11
Turin, Galleria Sabauda, Saal 11, Bild 1/2
Turin, Galleria Sabauda, Saal 11, Bild 1/2
Turin, Galleria Sabauda, Saal 11, Bild 2/2

In Vorbereitung: Paris, Musée d’Orsay; Paris, Musée des Arts décoratifs; L'Aquila, Museo Nazionale d'Abruzzo; Ascoli Piceno, Pinacoteca civica

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