Anbetung der Könige

Position Verona, Benediktinerkloster Santi Nazaro e Celso
Künstler
Luca Cambiaso
1527 Monéglia - 1585 San Lorenzo de El Escorial
Anbetung der Könige
Luca Cambiaso (1549–1570), Anbetung der Könige, Verona, Benediktinerkloster Santi Nazaro e Celso, jetzt Turin, Galleria Sabauda, Saal 12, 1548–1550, Bild 1/2
Luca Cambiaso (1549–1570), Anbetung der Könige, Verona, Benediktinerkloster Santi Nazaro e Celso, jetzt Turin, Galleria Sabauda, Saal 12, 1548–1550, Bild 1/2
Luca Cambiaso (1549–1570), Anbetung der Könige, Verona, Benediktinerkloster Santi Nazaro e Celso, jetzt Turin, Galleria Sabauda, Saal 12, 1548–1550, Bild 2/2

This painting is considered one of Luca Cambiasoi's most important early works and is dateable to 1548 1550, the years immediately following his time in Rome and Emilia. The monumentality of the figures, created with accentuated sculptural and chiaroscuro effects, highlights the artist's reflections on the works of Michelangelo and evokes the contemporary works of Pellegrino Tibaldi, in particular the Adoration of the Shepherds at the Borghese Gallery. The bodies seem to have been positioned deliberately to cover the entire painted surface with their unbridled dynamism, while the depth of the painting is created by the daring perspective of the Madonna and Child. The work is stylistically comparable with the Resurrection in the church of Santi Giacomo e Filippo in Taggia and the frescoes he and his father painted in Antonio Doria's residence in Genoa. It was originally part of the collection in Palazzo Durazzo, then purchased by Carlo Felice of Savoy in 1824.

Il dipinto è considerato un'opera fondamentale per delineare l'attività giovanile di Luca Cambiaso ed è databile agli anni 1548 1550, immediatamentel successivi ai suoi soggiorni a Roma e in Emilia. Il gigantismo delle figure, rese con accentuati effetti plastici e chiaroscurali, mette in evidenza le riflessioni dell'artista sulle opere di Michelangelo ed è in rapporto con la coeva produzione di Pellegrino Tibaldi, in particolare con l'Adorazione dei pastori della Galleria Borghese. I corpi sembrano giustapposti a coprire con il loro prorompente dinamismo l'intera superficie dipinta, mentre la profondità è suggerita dall'ardito scorcio della Madonna e del Bambino. L'opera, stilisticamente accostabile alla Resurrezione della chiesa dei Santi Giacomo e Filippo a Taggia e agli affreschi eseguiti con il padre nel palazzo di Antonio Doria a Genova, proviene dalle collezioni di Palazzo Durazzo, acquistato da Carlo Felice di Savoia nel 1824.

Turin, Galleria Sabauda, Saal 12
Turin, Galleria Sabauda, Saal 12, Bild 1/3
Turin, Galleria Sabauda, Saal 12, Bild 1/3
Turin, Galleria Sabauda, Saal 12, Bild 2/3
Turin, Galleria Sabauda, Saal 12, Bild 3/3

In Vorbereitung: Paris, Musée d’Orsay; Paris, Musée des Arts décoratifs; L'Aquila, Museo Nazionale d'Abruzzo; Ascoli Piceno, Pinacoteca civica

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