Hl. Dreieinigkeit

Position Venedig, Chiesa di San Girolamo
Hl. Dreieinigkeit
Tintoretto (Jacopo Robusti) (1540–1590), Hl. Dreieinigkeit, Venedig, Chiesa di San Girolamo, jetzt Turin, Galleria Sabauda, Saal 13, 1561–1562, Bild 1/2
Tintoretto (Jacopo Robusti) (1540–1590), Hl. Dreieinigkeit, Venedig, Chiesa di San Girolamo, jetzt Turin, Galleria Sabauda, Saal 13, 1561–1562, Bild 1/2
Tintoretto (Jacopo Robusti) (1540–1590), Hl. Dreieinigkeit, Venedig, Chiesa di San Girolamo, jetzt Turin, Galleria Sabauda, Saal 13, 1561–1562, Bild 2/2

This is a fragment of an altarpiece fortuitously rescued from the fire that destroyed the Venetian San Girolamo church in 1705. It is therefore likely it was purchased from Gerolamo Ignazio Durazzo (1676-1747), who was known for his interest in 16th century Venetian art, after the dramatic event. In fact, the work came to the Gallery from the collection of the Durazzo family, who sold their Genoa residence to Carlo Felice of Savoy in 1824. The ancona was probably placed on the altar dedicated to St Adrian, built in 1560 at the request of Piero Alessandro Lippomano, a former client of the artist. As well as the Trinity, Saints Adrian, Francis and Agostino are depicted at the bottom of the altarpiece, huddled close to the cross. Tintoretto painted his subject with an original and thought-out prospective structure, with the pious gesture of God the Father welcoming his Son with open arms and the exceptional perspective of the crucifixion. The intense colours of the fabrics are exalted by the expert use of chiaroscuro and tonal painting A soft amber light highlights the shadows on the faces and bodies, emphasising the tragic nature of the event.

Si tratta del frammento di una pala d'altare fortunosamentescampatonel 1705 alrovinosoincendio della chiesa veneziana di San Girolamo. E dunque probabile che fosse stato acquistato da Gerolamo Ignazio Durazzo (1676-1747), di cui sono noti gli interessi per la pittura veneziana del Cinquecento, a seguito di quelle drammatiche circostanze. L'opera, infatti, è pervenuta in Pinacoteca dalle collezioni della famiglia Durazzo, che vendettero il loro palazzo genovese a Carlo Felice di Savoia nel 1824. L'ancona era verosimilmente collocata sull'altare dedicato a Sant'Adriano, edificato nel 1560 per volere di Piero Alessandro Lippomano, già committente dell'artista. Oltre al gruppo trinitario la pala raffigurava in basso i santi Adriano, Francesco e Agostino stretti intorno alla croce. Il soggetto è illustrato da Tintoretto attraverso un'originale e meditata costruzione prospettica con il gesto di pietà di Dio Padre che accoglie il Figlio a braccia aperte e il formidabile scorcio del crocifisso. I colori intensi delle vesti sono esaltati da un sapiente uso del chiaroscuro e della pittura tonale. Una luce diffusa giallo-ambra dona risalto alle ombre sui volti e sui corpi, sottolineando la tragicità dell'evento.

Turin, Galleria Sabauda, Saal 13
Turin, Galleria Sabauda, Saal 13, Bild 1/2
Turin, Galleria Sabauda, Saal 13, Bild 1/2
Turin, Galleria Sabauda, Saal 13, Bild 2/2

In Vorbereitung: Paris, Musée d’Orsay; Paris, Musée des Arts décoratifs; L'Aquila, Museo Nazionale d'Abruzzo; Ascoli Piceno, Pinacoteca civica

ImpressumDatenschutz